Il riposo dell’Ospite vale almeno cinque stelle

FormentiPer il 45% degli italiani un buon sonno in albergo dipende sostanzialmente dal letto, di cui materassi e biancheria di scarsa qualità sono giudicati il principale punto di debolezza, mentre il 56% degli europei dichiara senza mezzi termini di dormire meglio a casa che non in hotel. Lo sostengono due ricerche condotte nel 2011 rispettivamente da Hotels.com e Trivago,

 che hanno chiesto a oltre 7000 viaggiatori in Italia ed Europa un’opinione sulle notti trascorse in una struttura alberghiera.

La scelta del letto si rivela pertanto un vero e proprio asset, capace di influenzare il giudizio complessivo di un soggiorno in albergo. Quante stelle valga il riposo dell’ospite se lo sono chiesti anche al Tourism Think Tank, tenutosi a Erba il 30/31 gennaio scorsi, e a rispondere a questa domanda c’era Fabio Formenti del gruppo Simmons, che qui ci dà qualche consiglio. “Nel nostro Paese occorre un cambio di mentalità. Il pernottamento è il prodotto principale di un albergo e il letto è il luogo dove il cliente trascorre più tempo. Eppure nelle catene internazionali si dorme meglio rispetto agli hotel italiani.” Un investimento, quello nel sonno del cliente, tanto prioritario quanto impegnativo; ma si può procedere gradualmente, con una pianificazione annuale piano per piano e partendo dalla base del letto, come puntualizza l’esperto: “Cuscini macchiati e copriletto lisi andrebbero sostituiti immediatamente, ma acquistare lenzuola nuove mantenendo reti e materassi malandati, pur aiutando l’estetica, crea un’illusione subito disattesa non appena ci si sdraia”.

Un altro errore da non commettere è scegliere per l’albergo ciò che si metterebbe a casa propria, convinti così di accrescere il prestigio e il comfort della camera. E’ il caso di doghe in legno e reti metalliche, a cui sarebbero da preferirsi sommier a molle, così come i materassini in memory foam, lattice o poliuretano, che andrebbero evitati poiché non adatti a un grado di usura elevato e a continue variazioni di peso. Spiega Formenti: “un materasso non deve essere né troppo rigido né troppo morbido bensì offrire un corretto sostegno della colonna vertebrale, minimizzando i punti di pressione esercitati dal corpo e uniformando, o assecondando, la temperatura corporea. Per un albergo il materasso ideale è quello a molle, sia per ergonomia e minor trasmissione del movimento, sia per traspirabilità e igiene (effetto mantice). Ogni notte infatti il nostro corpo emette circa 1/3 di litro di sudore e i materiali devono assorbire tale umidità per poi cederla all’ambiente, smaltendo agilmente eventuali residui.” Studi sulla qualità del riposo dimostrano che il sistema letto ottimale riduce il tempo di addormentamento, il numero di risvegli e migliora l’efficienza del sonno. Cruciali sono inoltre dimensioni e peso, soprattutto per facilitare e velocizzare le operazioni di pulizia; a tal fine, pochi e chiari sono i criteri da tenere presente: “La grandezza consigliata di un matrimoniale king in Italia è, in cm, 180×200, mentre un singolo non dovrebbe scendere sotto i 90 di larghezza. Il peso del materasso stesso invece non conta più, perché quelli di ultima generazione sono concepiti in modo tale da non dover essere mai capovolti”, conclude Formenti. Passiamo circa un terzo della nostra vita dormendo. Tanto vale perdere qualche ora di sonno nel capire come migliorare quest’attività, per gli altri e per noi stessi.

Pubblicato su Pianetahotel – Gruppo 24 Ore, anno XXII n°1.

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